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    PERCORSI INDIVIDUALI. A tu per tu con chi l’ha già fatto

    Chiara Sivieri_Counseling Filosofico_Coaching_Percorsi Individuali_recensioni

    Farà per me? Che cosa mi porterà? Spesso quando si desidera iniziare un percorso individuale sono tante le emozioni e le domande che ci accompagnano. Consapevole di ciò, condivido con piacere e con il consenso dell’interessata il dialogo di feedback con una consultante.

    Qual è stata per te la cosa di maggior valore del percorso? Quali sono stati i benefici che hai riscontrato?

    “Mi ha aiutato tantissimo a ricentrarmi. Sia come focus su quello che passo dopo passo dovevo fare ogni settimana, ma soprattutto i ragionamenti che abbiamo fatto insieme mi hanno ridato un po’ di fiducia in me stessa. La situazione che avevo vissuto aveva minato la mia sicurezza personale e la capacità di credere nelle mie possibilità.

    Il fatto di essermi rifocalizzata, di avere preso coscienza di quanto di positivo avevo fatto, acquisire la capacità di dirlo a me stessa e di dirlo anche agli altri: questo è diventato parte del mio storytelling, della mia narrazione di me stessa, come il mio più grande successo.

    E’ stata una nuova consapevolezza e anche il coraggio di assumere la mia prospettiva, poter dire ora “questa sono io”.”

    C’è qualcosa che ti ha stupito?

    “Mi stupisce oggi rivedermi nei primi incontri, dove ero emotivamente scossa, e invece vedermi adesso che sono serena. In poco tempo sono riuscita a cambiare, a mettere dei mattoni, ricostruire un po’ di fondamenta. Sì, mi stupisce soprattutto il vedermi oggi così serena.

    Mi ha stupito anche l’accoglienza… con una persona che avevo appena conosciuto il riuscire ad aprirmi così tanto. E’ vero che lo abbiamo fatto su un piano professionale, ma quando racconti di te stessa, dov’è la differenza tra il piano professionale e il piano personale? Cerchiamo sempre di separare lavoro e vita privata, in realtà dov’è il confine?

    Abbiamo parlato di lavoro ma questa sono io. Alla fine ti ho raccontato ed abbiamo fatto un pezzettino di percorso della mia vita insieme. 

    Ci sono molte pratiche diverse, il fatto che il nostro non sia stato un percorso di coaching, più direttivo o goal oriented, come lo hai avvertito?

    “Inizialmente pensavo avrei avuto bisogno di una mentorship, di qualcuno che mi dicesse “fai così, prova così!”, le prime volte quando mi facevi ragionare sulle cose facevo fatica. Mi mancava la consapevolezza di dire “che cos’è il counseling filosofico? Che cosa vuol dire questa parola? Cosa lo differenzia? Che percorso io farò con Chiara?”.”

    Ancora adesso non riuscirei a darti una definizione su che cos’è il counseling… perché non è neanche una cosa che puoi spiegare così dall’inizio, poteva prendere tante strade differenti. Ti richiede quello sforzo in più di dover lavorare su te stesso… e grazie a questo ora le cose mi sono chiare, perché le ho proprio ragionate, ed oggi fanno parte di me e della mia storia. Perché dietro ognuna di queste cose c’è una parte di me, che è il lavoro che io ho fatto in tutti questi anni. Adesso ci credo veramente.

    Una forma di maggiore chiarezza su chi sei, in un momento di difficoltà.”

    …noi in particolare eravamo partite con il fil rouge di “una nuova narrazione di te stessa”

    “Sì è così. Sono delle fondamenta che prima non avevo e che oggi ho. Mi hai aiutato veramente tanto.”

    Il fatto di chiedere aiuto è una cosa molto difficile da fare. Poi con qualcuno che conoscevo poco…

    Ho sentito che lo facevi volentieri, il piacere di donarsi e donare del tempo, di voler aiutare.”

    Chiara Sivieri_Counselor filosofico_Counseling Milano_Coaching Milano_Advisor e consulente

    Consiglieresti il percorso? A chi / per quali situazioni pensi possa essere più utile?

    Sì lo consiglierei, assolutamente. Perché le persone non si rendono conto di avere bisogno di aiuto ma tutti abbiamo bisogno di aiuto.

    Lo consiglio in situazioni di indecisione o di incertezza, sia lavorative che personali, quando dobbiamo prendere una decisione. In qualsiasi momento della tua vita, nel momento in cui dubiti di te stessa o ti vengono a mancare delle sicurezze, perché per me è stato un ritrovarle.

    Confrontarsi su se stessi, quello che fai e che ti succede, parlarne come abbiamo fatto noi, lo trovo utile comunque, io continuerei a farlo anche se il momento di difficoltà passa. E’ un momento di confronto che forse singolarmente non ci diamo.

    E’ proprio un costruire insieme, prendere consapevolezza

    Il problema è che molte volte non si sa di averne bisogno, ed inoltre riuscire a saper scegliere tra le diverse discipline…anche se poi la differenza la fa sempre la persona

    Forse è proprio questo il Counseling Filosofico: il ritrovare una parte di sé che ogni tanto si perde e non ne siamo consapevoli.

    Ci devo riflettere, mi piacerebbe poterla raccontare questa esperienza in poche righe, voglio provarci.”


    Io ritengo ci sia proprio riuscita.

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    VITA E LAVORO: COME FIORIRE IN UN MONDO CHE CAMBIA | Convegno annuale ISFiPP-SSCF (Ottobre 2022)

    Lo scorso weekend sono intervenuta come relatrice all’annuale Convegno ISFiPP -SSCF, imperdibile appuntamento organizzato dall’Istituto Superiore di Filosofia, Psicologia, Psichiatria e dalla Scuola Superiore di Counseling Filosofico.

    Il tema di quest’anno è stato “Vita e morte: Filosofia, psicologia e biologia dell’esistenza“. Come ogni anno, il Convegno ha visto l’intervento di professionisti di diverse discipline, che attraverso i loro contributi hanno consentito di affrontare ed approfondire il tema con una prospettiva multi sfaccettata ed ispirata alla complessità.

    Il mio intervento, intitolato “Vita e Lavoro: come fiorire in un mondo che cambia“, si è focalizzato sulla relazione tra Vita e Lavoro, proponendo una nuova interpretazione di fenomeni rilevanti della nostra contemporaneità.

    Grandi dimissioniquiet quittingburnoutHuman Sustainability: il mondo del lavoro appare oggi scosso da fenomeni che riguardano la vita di ciascuno di noi e ci interpellano a livello personale e/o organizzativo. 

    Proponendo una lettura con uno sguardo insieme comprensivo e filosofico, l’intervento ha scandagliato la relazione tra vita e lavoro attraverso un percorso guidato da tre immagini “filosofico-botaniche” e strumenti interpretativi mutuati dal pensiero di M. Zambrano.

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    Che cosa vuol dire aver cura di sé?

    E così siamo già arrivati alla seconda settimana di Agosto.
    Dopo mesi di duro lavoro in cui ci siamo concessi solo poche pause per noi stessi e magari anche dopo l’ultimo, pesantissimo sprint di Luglio necessario per riuscire a chiudere in tempo le attività prima della pausa estiva.

    Salutandoci per poi ritrovarci a Settembre, per questo mese ho deciso di dedicare attenzione a un tema che credo sia fondamentale – ancora di più in questo periodo dell’anno.

    Parleremo quindi oggi di CURA DI SE‘.

    Da sempre quello che i filosofi fanno è interrogarsi sulle cose del mondo e della vita, sul senso e i significati, mettendo di continuo in discussione il sentire comune e quelle nostre convinzioni che dapprima si sono cristallizzate in certezze ed in seguito sono divenute delle vere e proprie “verità”, che in quanto tali iniziamo a dare per indubitabili e scontate.

    “Che cosa vuol dire aver cura di sé?” è una domanda fondamentale, di quelle che ci toccano nel profondo e che per avere risposta chiama subito in causa un’altra domanda, ossia “che cos’è la cura?”. 
    Ve lo siete mai chiesto?

    Secondo Martin Heidegger la Cura é una modalità primigenia della nostra esistenza come esseri umani: una modalità che caratterizza e connota il nostro modo di stare nel mondo e nella vita. La modalità per eccellenza, attraverso la quale ci relazioniamo con quello che ci circonda ed il nostro stesso esistere ed attraverso la quale possiamo progettare la nostra vita in maniera autentica.

    Partiamo allora da qui, prendiamo consapevolezza di questa constatazione esistenziale: la cura è una modalità primaria con cui noi esseri umani siamo-nel-mondo. 

    Attenzione però, perché lo è nella forma della possibilità e non della necessità. Che cosa vuol dire? Che fra le molte possibilità a nostra disposizione c’è anche quella di prenderci cura di noi stessi… ma che sta a noi sceglierla!


    Ecco perché voglio proporvi ora tre domande chiave, importantissime per una prima riflessione personale e presa di coscienza:

    Chiara Sivieri_ Counseling_Coaching_ self care_ crescita e cura di sè

    Ed in caso di noncuranza… lo state facendo in maniera consapevole e deliberata, lo avete quindi scelto, o “vi sta semplicemente accadendo“? 

    A questo punto, altrove avreste probabilmente trovato “3 modi con cui prendervi cura di voi stessi” o “5 magici trucchi per il vostro benessere”… ma io credo poco alle ricette preconfezionate! 

    Quando parliamo di persone e di vita, ciò a cui deve essere data voce è il vissuto, l’esperienza, il sentire e la competenza esistenziale che tutti noi abbiamo, diversi ed unici per ciascuno.

    In questa breve riflessione in tre momenti nel mondo della cura di sé, vi propongo così un’ultima domanda, volutamente volta a interpellarvi nella vostra verità esistenziale proprio in queste torride giornate di metà Agosto.
    Eccola:

    Chiara Sivieri_Counseling eCoaching_Counselor Filosofico e consulenza filosofica per lo sviluppo e crescita personale

    Provate a rispondervi ora

    Potrebbe valerne la pena proprio per approcciare con consapevolezza, chiarezza e presenza qualunque cosa abbiate deciso di dedicare a voi stessi nelle prossime settimane.

    Buona riflessione, buone vacanze e… arrivederci a settembre!

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    Filosofia e pandemia

    Nuova Rivista di Counseling Filosofico | N°16 Maggio 2020

    A partire dalla seconda metà di febbraio 2020, l’Italia è stata il primo paese europeo ad essere tragicamente impattato dall’epidemia di COVID-19.

    Nell’arco di un paio di settimane ci siamo trovati repentinamente a vivere due mesi in full lock down: un subitaneo strappo nel succedersi normale delle nostre giornate ci ha proiettato bruscamente in un nuovo contesto di drastico isolamento sociale.

    Chiusi nelle nostre case, abbiamo assistito al dispiegarsi degli eventi scadenzati dal ritmo incalzante di notiziari ed aggiornamenti che, soprattutto nelle prime settimane, ci comunicavano con costanza uno scenario dai contorni sempre più tragici. Proprio da qui, dall’isolamento e dall’intimità delle nostre abitazioni, ciascuno di noi ha dovuto far appello alle proprie risorse per riuscire a far fronte ad una situazione completamente nuova, che ha impattato profondamente le nostre vite.

    Ed è proprio a partire da questo comune isolamento che, grazie all’iniziativa dell’Istituto Superiore di Filosofia, Psicologia, Psichiatria (ISFiPP) Counselor filosofici, Psichiatri e filosofi hanno messo insieme i propri contributi e hanno voluto testimoniare con le loro riflessioni come la filosofia li ha aiutati ad affrontare questo momento così complesso. Il risultato è stato questo numero speciale della Nuova Rivista di Counseling Filosofico, una risorsa ricca di spunti e strumenti per affrontare questa nuova era distanti ma vicini e rinnovati dal fertile confronto con pensieri in movimento.

    Ho contribuito con piacere a questo progetto, troverete il mio articolo “Una pausa caffè con sé” a pagina 18.

    ” Questo è un numero speciale della nostra Rivista, speciale nel vero senso della parola. Non abbiamo mai avuto finora un numero così focalizzato su una fase critica della nostra società e della nostra cultura, e nello stesso tempo eterogeneo nei suoi contenuti. Ogni Autore ha cercato di esprimere se stesso in piena libertà, senza limiti di contenuti, pagine o argomenti.

    La Rivista è diventata così un incredibile contenitore di idee, pensieri, riflessioni che potranno essere ulteriormente arricchiti e rielaborati nel futuro. Ciò potrà essere fatto solo nell’incontro fisico di noi persone, attraverso quel fondamentale canale di comunicazione che è l’incontro e la relazione, di cui siamo rimasti improvvisamente privati in questi mesi.”

    Prof. Lodovico Berra, Psichiatra e Psicoterapeuta, direttore dell’ISFiPP

    Trovate la rivista a questo link, buona lettura e buon pensiero: